Da Torino-Milano, A26, uscita Alessandria sud, proseguire per Acqui Terme, giunti ad Acqui Terme imboccare la strada Provinciale 334 per Sassello. Da Genova, A26, uscita Ovada, proseguire per Acqui Terme, giunti ad Acqui Terme imboccare la strada Provinciale 334 per Sassello. Da Savona, raggiungere Albisola, proseguire per Sassello, giunti a Sassello imboccare la strada Provinciale 334 per Acqui Terme. Cartosio dista 12 Km da Acqui Terme.
Trasporto pubblico di linea in concessione alla ditta Arfea, informativa e orari per la linea Acqui-Sassello alla pagina http://www.arfea.it.
Cartosio è un paese di collina dell’Alto Monferrato che sorge a 236 metri s.l.m., nel punto di origine e di presa delle acque del torrente Erro da parte dell’acquedotto costruito dai Romani in epoca augustea (sec. I A.C.). L’acqua prelevata veniva convogliata alla città romana di Aquae Statiellae (l’attuale Acqui Terme) con una condotta di circa 14 chilometri, in parte sotterranea e in parte esterna sospesa su archi. I grandi resti del maestoso acquedotto, presso il ponte Carlo Alberto, in Acqui Terme, nel punto di attraversamento del fiume Bormida, sono costituiti da sette grandi pilastri con quattro archi e altri otto pilastri dello stesso acquedotto sono allineati nei campi verso la collina nei pressi di località Marchioli. Il suo uso durò fino all’Alto Medioevo quando fu abbandonato.
La nascita del paese di Cartosio risale presumibilmente proprio al Medioevo. La sua localizzazione, su un pianoro a terrazzo sulla valle dell’Erro, che consentiva una difesa alle spalle grazie alla profonda valletta del rio Forno e la sua conformazione urbanistica, a forma triangolare allungata con la punta ad occi¬dente, garantivano una posizione di sicurezza notevoli. Cartosio era circondato completamente da mura, con le maggiori difese costruite dall’uomo nella parte orientale protetta da fossato e mura difese alle due estremità da due torri. A fianco della torre di settentrione, limite di suddivisione tra le due parti in cui era diviso il paese (una parte costituita dalle case degli abitanti ed un’altra pubblica costituita dal castello, dalle torri, dalla piazza e dalla casa pubblica) era l’ingresso del paese con la porta difesa dal ponte levatoio distrutto nel 1800. Il sito di tale porta si può individuare attualmente in vicinanza della torretta di cinta a ponente sulla sinistra dell’attuale accesso stradale alla piazza dalla valle. Si intravede solo l’imposta dell’arco nella muratura chiusa con tamponamento. Su quest’arco di porta il Roffredo citava “…uno stemma a basso rilievo, scavato in una pietra, rappresentante in campo una colonna come d’ordine oppure un pezzo di porticato sostenente una parte di terrazzo” ed ipotizzava che tale stemma fosse della famiglia di Facino Cane, dandolo però smarrito da vario tempo. Lo stemma può essere attribuito, invece, con assoluta certezza, alla famiglia patrizia degli Asinari che avevano appunto come stemma “d’azzurro alla torre d’oro, la porta ferrata d’argento con la bordatura com¬posta d’argento e di rosso”. Altra difesa del paese era il castello che delimi¬tava il borgo antico sul lato ponente della piazza, di cui è ignota la data d’origine, ma dovrebbe essere antecedente al 1382 in quanto alla famiglia Asinari, nella prima investitura, era stato appunto concesso anche il castello. Tale castello fu ricostruito dagli Asinari nel 1600 e distrutto definitivamente nel pri¬mo Novecento.
Ultimo corpo di difesa era la torre, ancora esistente, posta sulla piazza, che doveva essere il corpo di difesa estremo in caso di guerre ed assedi. E’ una costruzione molto solida a forma quadrata con piede a scarpa inclinato descritta dallo storico Roffredo.
Il borgo interno aveva una conformazione urbanistica regolare, che denota che il paese sarebbe stato costruito secondo un programma definito e in breve tempo, con fognatura e con pozzi pubblici e privati per l’approvvigionamento dell’acqua.
La torre di Cartosio fa parte di un circuito di torri d’avvistamento del basso alessandrino che partendo da Merana attaversava il colle di Cadibona e giungeva a Spigno: era in comunicazione con le torri di Vengore, Denice, Castelletto d’Erro, Cavatore, Terzo, Visone, fino ad arrivare al castello di Acqui Terme. Risalente probabilmente al 1300 D.C., una peculiarità di questa torre consisteva nel fatto che alla porta d’accesso, ubicata a circa 11 m di altezza, si accedeva tramite ponte levatoio (che cadeva su un muro battiponte) dal castello limitrofo e a questo si accedeva da un altro ponte levatoio che cadeva sempre sullo stesso muro battiponte. Lo spazio interno era diviso mediante tre solai in legno, di facile asportazione in caso di attacco nemico, e da una volta a botte, in pietra, a quota 11 m. A circa 6 m di altezza era stato realizzato nel 1800 uno squarcio nel paramento murario dal quale si accedeva ad un altro locale con volte in pietra. Al piano sottostante questo locale è stato rinvenuto un altro vano, di dimensioni inferiori, adibito probabilmente a prigione. Al di sotto di questo locale è ancora presente una grossa cisterna per la raccolta dell’acqua: all’ultimo piano sono state rinvenute tracce di fori ove probabilmente era posizionata la trave che sorreggeva la carrucola per attingere l’acqua. All’ultimo piano sono ancora presenti un grande camino ed un lavabo in pietra: molto probabilmente in questo locale viveva la guarnigione di stanza alla torre. L’attuale ingresso alla torre, ancor oggi sito sul lato che fronteggiava l’antico castello, è raggiungibile con una scala a chiocciola esterna. La torre di Cartosio è visitabile fino alla terrazza posta sulla sua sommità.
Inaugurato il 19 settembre del 1920, consisteva di una sola lastra in marmo con soprascritti i nomi dei Caduti della Grande Guerra, attaccata al lato sud della Torre a circa 2 m di altezza. Successivamente fu aggiunta un’altra lapide in marmo con i nomi dei Caduti della II Guerra Mondiale. In occasione del restauro della Torre, nei primi anni novanta del secolo scorso, le lastre furono collocate nella posizione attuale, ai piedi della Torre sul lato Piazza Terracini.
Lungo la strada che porta alla Madonna del Pallareto, chiesa campestre sita nell’omonima località, si trova un monumento dedicato ai Caduti in un incidente aereo avvenuto il 7 dicembre del 1940 proprio in questo luogo. E’ costituito da un basamento a gradinata semicircolare su cui si erge un cumulo di massi bianchi cementati che sorregge una lapide di marmo ed un’elica spezzata. E’ un monumento semplice ma di grande forza evocativa che rimanda a vicende belliche del secolo scorso, quando l’Italia era in guerra con la Francia nel 1940: i Caduti erano alti ufficiali dell’esercito della Commissione Italiana per l’Armistizio (siglato a Roma il 24 giugno 1940) cappeggiati dal generale Pietro Pintor che figura tra i Caduti.
Ai caduti del corpo degli alpini è dedicato un monumento sito in Viale Papa Giovanni XXIII. Nello stesso viale alberato è stato allestito un percorso simbolico inaugurato il 9 novembre 2014, denominato “Cammino per la pace”, in memoria di tutti i caduti, in cui ogni albero ricorda attraverso una targa in legno il nome di uno di loro.
La cucina dei Cacciatori ha mantenuto negli anni la sua filosofia di rispetto della tradizione del basso Piemonte, parte delle cotture è ancora fatta sulla stufa a legna del 1952. La scelta della materia prima porta ad una continua selezione dei prodotti con un menù che rispetta la stagionalità . L’ampia carta dei vini offre una scelta di importanti etichette piemontesi e una ragionata selezione di vini italiani e stranieri.
Oggi, come allora, la conduzione è affidata alla quinta generazione della famiglia Milano.
La sala del Ristorante Cacciatori può accogliere fino a 30 persone. Le 12 tranquille camere sono di appoggio al ristorante, per chi, dopo una piacevole cena non vuole rimettersi in viaggio
“La tradizione : da sempre la nostra storia, il nostro futuro”
Via Moreno 30, 15015 Cartosio Al
0144 40123
info@cacciatoricartosio.com
www.cacciatoricartosio.com
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Parcheggio privato, wi-fi
In this tastefully restored and decorated old wine house we rent spacious apartments, stylish and luxuriously furnished, preserving the authentic character and equipped with all modern conveniences. In the summer we additionally rent 7 large, fully furnished lodge tents for a comfortable camping holiday . Our nice swimming pool provides refreshment during the nice Italian summer days. Hospitality and quality are of great importance for us.
If you want a great time to relax, Casa Bontà is the place to be.
Loc. Uatarè 1, 15015, Cartosio
+39 014440130
info@casabonta.com
www.casabonta.com
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Zoover
Swimming pool
Wifi
Aperto tutti i giorni a pranzo, dal venerdi alla domenica e festivi a pranzo e cena
Situato sul Torrente Erro, lungo la provinciale che da Acqui Terme conduce a Sassello, offre una cucina che unisce piatti della tradizione ligure e piemontese ad un’ampia scelta di pizze e focacce cotte nel forno a legna.
Il Ristorante il Ponte dispone di un ampio salone interno adatto per cerimonie oltre ad un accogliente verandato in legno.
Dispone inoltre di un dehors fruibile nel periodo primaverile – estivo, meta idonea per ciclisti e sportivi in genere che vogliano ristorarsi lungo il percorso.
Loc. Ponte 2, 15015 Cartosio Al
0144 340893
Parcheggio privato, free wi-fi
P.zza U. Terracini, 6
Tel. +39014440120
L’azienda Vinicola Valle Erro Snc ha sede a Cartosio
un piccolo paese agricolo di antiche tradizioni situato nella Valle del fiume Erro da cui l’azienda ha preso il suo nome.
Nasce per iniziativa di Malfatti Lorenzo che nato e cresciuto nella piccola e modesta azienda agricola dei genitori, ha saputo, con una vita dedicata al lavoro, ampliare e trasformare l’attività conquistando negli anni sempre maggiori consensi da parte del consumatore.
L’azienda è oggi condotta dai fratelli Marco e Roberto Malfatti che continuano l’opera dei genitori unendo all’esperienza acquisita l’entusiasmo giovanile.
Via Stradale, 13 15015 Cartosio (AL)
Telefono: 0144 40110
Fax: 0144 340707
mailto:info@valleerro.it
http://www.valleerro.it
Azienda agricola di tipo familiare, specializzata nella coltivazione in modo naturale di foraggi e cereali per l’alimentazione di grandi e piccoli erbivori e animali. Piccola produzione aziendale anche di vini rossi e bianchi, tipici della zona, di frutta e verdure di stagione e di legna da ardere. Le lavorazioni in azienda sono effettuate coniugando tecnologie agricole attuali con l’esperienza ereditata dalle nostre origini contadine ed il sostegno della specializzazione tecnica agricola degli addetti aziendali più giovani. Pregio della nostra azienda è cercare di migliorare continuamente il nostro lavoro agendo nel pieno rispetto della natura e della conservazione del territorio.
Tra i nostri clienti ci sono anche A.S.D. (associazioni sportive dilettantesche) che utilizzano cavalli, ponies e asini per scopi ippoterapici, e associazioni Onlus che accolgono cavalli a fine carriera e altri animali bisognosi di cure.
Località Rivera 1, 15015 Cartosio (AL)
Telefono: 0144 40177
Fax: 0144 40177
assa.1@libero.it
produzione vini
Loc. Aliata, 1
Tel. +393348694211 – +393491482971
http://cascinaaliata.com e-mail: cascinaaliata@gmail.com
Cascina Roccabianca è una società agricola con certificazione biologica L’attività principale è la vitivinicoltura, Una cantina che rappresenta la fusione tra presente e passato, con le moderne attrezzature che si sommano alla tradizione e che danno vita a vini unici. Tre, infatti, sono le priorità dei titolari Maurilio e Rosella: la tutela del territorio, la qualità del prodotto e la sua bontà. Così hanno scelto di fare vini naturali applicando l’enologia conservativa per mantenere le fragranze e i profumi che le uve hanno acquisito al culmine della maturazione , altre attività sono la fattoria didattica inserita in un contesto di turismo sociale.
Degustazione e vendita diretta dei prodotti aziendali. Possibilità di ristoro per I turisti.
Località Roccabianca, 1 15015 Cartosio (Al)
Tel. +39 0144 40304 – +39 335 5897789
info@agriroccabianca.it
www.agriroccabianca.it
Immersa nel verde delle colline piemontesi, a ridosso degli appennini, si trova una piccola azienda agricola che da quattro generazioni spinta dall’amore per la natura e le tradizioni produce formaggio caprino di alta qualità.
L’eccellenza dei nostri prodotti è dovuta anche alle colline ed ai prati della nostra vallata, ricchi di ginestre ed erbe selvatiche, e ove pascolano i nostri bestiami che conferiscono ai formaggi un sapore unico ed aromatico.
La lavorazione viene effettuata con solo latte munto in giornata per garantire la freschezza, è tutto svolto con l’aiuto di macchine tecnologicamente avanzate, senza però trascurare la tradizione: la cagliatura e la salatura vengono ancora effettuate a mano.
I nostri prodotti si distinguono in freschi e stagionati: i formaggi freschi vengono confezionati dopo solo 3 giorni dalla cagliata, mentre quelli stagionati vengono posti in celle a temperatura e umidità controllata per assicurare che la qualità rimanga invariata, la vendita è disponibile tramite corriere o presso la nostra azienda, dove saremo lieti di mostrarvi i nostri laboratori e i nostri pascoli
Loc Pessinelle 2, 15015 Cartosio (Alessandria)
0144 40196
Nel 1936 la nostra famiglia inizia ad intraprendere il mestiere dell’apicoltura. Da più di settant’anni produciamo e portiamo in tavola i mieli classici delle nostre valli come il miele di acacia, castagno, tiglio, lavanda , melata.
I nostri mieli derivano da un’apicoltura nomade che segue le diverse fioriture, producendo mieli monoflora che ne esaltano le caratteristiche e la qualità.
Via Stradale 8
+39014440165
A.S.D. MTB Enduro 3 Fiumi – sito web: www.mtbendurocartosio.wix.com
e-mail: mtbendurocartosio@gmail.com
Gara di enduro – mountain bike con percorso misto
Festa della tradizione per eccellenza. E’ l’anno 1416 quando le sorelle Marietta e Antonia, figlie del defunto nobile Bertagna, signore di Ponzone, sposano Giorgetto e Averardo, figli di Alessandro II Asinari ai quali trasmettono la signoria di Cartosio avuta in donazione dal Marchese del Monferrato. Di queste nozze fu testimone la comunità intera e la storia vuole che i nobili sposi avessero offerto alla popolazione un banchetto di nozze a base di “pucìa”, una sorta di polenta cotta in un calderone di rame. Da allora i cartosiani continuarono questa tradizione per ingraziarsi i signori che li avrebbero via via guidati. Nel 1936, in occasione della guerra di Etiopia in epoca fascista, i cartosiani donarono il calderone alla Patria per sostenere i costi della guerra, tuttavia non rinunciarono alla festa popolare che subì una trasformazione: nasceva così la Festa delle Frittelle. Piatto tipico sono le prelibate frittelle, costituite da una pastella di farina fritta in olio, dolci e salate, che in origine venivano cotte con stufe a legna. La distribuzione delle frittelle inizia al mattino e continua per tutta la giornata, è accompagnata da un pranzo in piazza a base di antipasti della tradizione piemontese, polenta al sugo di carne e secondi a base di carne. La manifestazione prevede la presenza di bancarelle (i banchèt) per la vendita di prodotti vari, il ballo a palchetto e la possibiltà di visitare l’interno della Torre medievale di Cartosio.
Sotto la torre medievale, serata di sfiziosità culinarie offerte in bancarelle allestite a seconda delle portate, dall’antipasto al dolce
Ritrovo per intere generazioni di compagnie cartosiane. Serata di musica pop e rock: esibizione assortita di gruppi musicali. Sfiziosità culinarie assaporate nello splendido scenario della piazza del paese, sotto la Torre medievale
Prenotazioni presso la Pro-Loco di Cartosio al numero telefonico +393403649947
Cena a base di polenta con sugo di carne, carni cotte alla brace e tradizionale maxi-torta alla crema con decorazioni in frutta, portata su un carro
Sfilata di moda e di bellezza organizzata dall’Associazione Valle Erro nello splendido scenario della piscina comunale di Cartosio
Dal mattino cottura e distribuzione delle caldarroste (rustìe), castagne cotte nella padella da castagne su fuoco vivo, pranzo in piazza a base di antipasti della tradizione piemontese, polenta al sugo di carne, secondi di carne e intrattenimenti vari per tutta la giornata
Saquana sorge a circa 2 Km dal concentrico di Cartosio, sulla Strada Provinciale 212 che collega Cartosio a Ponzone, lungo la via che porta al Santuario di Nostra Signora della Pieve, edificio di pregio costruito attorno al 1000 D.C., rifatto nel 1694, che custodisce una statua della Madonna gravida, una volta ed un catino absidale con affreschi del pittore Pietro Ivaldi detto “il Muto” di Toleto e la tradizionale via Crucis sul pendio della collina antistante. L’etimologia del nome Saquana sarebbe da collegare alla parola acqua, tesi che sembrerebbe suffragata dalla presenza di falde acquifere in abbondanza e dei rii Taravorno e della Madonna entrambi affluenti del torrente Erro. Negli anni trenta del secolo scorso la frazione era abitata da una sessantina di persone raggruppate in famiglie povere, la cui esistenza era dedita al lavoro nei boschi, prati e campi, che vivevano in modeste cascine con stalla e fienile. Era presente una scuola con pluriclasse, chiusa negli anni 60 del secolo scorso, i compiti venivano eseguiti la sera, dopo aver aiutato i genitori nel lavoro dei campi (era frequente che bambini in tenera età andassero al pascolo) accanto ad un lumino a petrolio o sotto un “chinchè” che ampliava maggiormente il cerchio di luce. Un negozietto fungeva da rivendita di sale e tabacchi. Sulla scia delle festività della Madonna d’Agosto al Santuario della Pieve, anche la Frazione Saquana si “veste di festa” in occasione della ricorrenza della nascita di San Bernardo, patrono degli agricoltori, al quale è dedicata l’antica chiesetta della frazione, in origine dedicata anche a San Defendente ma ad oggi conosciuta come San Bernardo.
La festività di San Bernardo oltre a celebrare una ricorrenza religiosa rappresenta anche un momento di convivialità per gli abitanti che offrono ai pellegrini cibi vari cucinati per l’occasione.
Situata a circa 3 Km dal concentrico di Cartosio, a poche centinaia di metri dalla Strada Provinciale 334 per Sassello, sorge la frazione Rivere, un borgo di circa 20 abitazioni, su una sponda del torrente Erro, un tempo cascine abitate da mezzadri e braccianti agricoli. Dagli anni ’20 e fino al 1973 fu sede di una scuola con pluriclasse.
L’unico edificio religioso presente è una cappella costruita nel 1925, dedicata a San Giovanni Battista. La festa della frazione, in occasione dell’anniversario della decollazione del santo, è un’occasione di rinnovo e manifestazione dello spirito di convivialità dei suoi abitanti.
CARTOSIO-FRAZIONE SAQUANA
PARTENZA FIACCOLATA DA LOCALITA’ PONTE PRESSO RISTORANTE DEL PONTE
Ritrovo a Cartosio in Loc. Ponte all’imbrunire e inizio camminata con fiaccole o lanterne alla stregua di pastori e contadini in viaggio verso la capanna di Gesù Bambino in Frazione Saquana dove è allestito il presepe vivente con figuranti che impersonano personaggi della tradizione contadina. Allietano l’evento canti natalizi e un momento di convivio con la distribuzione di dolci e bevande calde.
COMITATO AMICI DI SAQUANA
TEL 3474564173
INFO GRUPPO FACEBOOK AMICI DI SAQUANA
L’origine di questa chiesa è antichissima, secondo la tradizione fu costruita nel luogo in cui sorgeva la chiesa campestre di San Pietro Apostolo e fu riedificata nel 1619 secondo il Casalis.
Di forme tardo barocche non prive di influenze neoclassiche, ha un elegante protiro su colonne ioniche e un bel portale settecentesco di ingresso. In facciata sono presenti due statue in cotto: il Salvatore e la Madonna orante. E’ lunga 13,9 m e larga 10,8 m. Il campanile, attiguo alla chiesa, è alto 35 m circa e custodisce 6 campane. All’interno la chiesa consiste di tre navate a volta separate da due file di colonne. Sono presenti 3 altari in marmo (1970): nel presbiterio l’altare maggiore e lateralmente altri due; secondo la relazione scritta da Don Carlo Giuseppe Scazzola (arciprete dal 1831 al 1878) sullo stato della Parrocchia, attorno agli anni 30 dell’Ottocento, esistevano ben 5 altari, l’altare maggiore, costruito da Padre Gabriele Roffredo (arciprete dal 1697 al 1729) nel 1701 e lateralmente, entrando nella navata di destra, l’altare di Sant’Anna e del Santo Rosario e di fronte a questi, nella navata di sinistra, quello di San Concesso (martire della legione tebea e patrono di Cartosio, di cui è presente una statua all’interno della chiesa) del 1705 e di San Sebastiano. L’interno della Parrocchiale è stato affrescato in gran parte da Lorenzo Laiolo, artista di Acqui Terme attivo tra fine 800 e inizio 900, nel primo Novecento e contiene una ricca decorazione di L. Reposi (1912). Ai lati dell’altare maggiore si trovano due affreschi del Laiolo, l’Annunciazione e l’Orazione nell’Orto degli Ulivi, eseguiti con la tecnica del “fresco secco”. Sotto il piccolo pulpito in marmo davanti all’altare maggiore, in una teca di vetro, è custodita un’antica Bibbia del 1526 scritta in latino-gotico (in realtà i resti, reperiti in canonica, sono solo un terzo del volume originale e costituiscono una parte dell’Antico Testamento), restaurata da pochi anni a Gerusalemme e da attribuirsi ad un editore di Lione. Attualmente presso il Laboratorio Ara restauri di Acqui Terme è in corso il restauro di una tela del 1600 raffigurante la Madonna del Rosario in trono con il Bambino e i misteri del Rosario che fungono da cornice, che sarà successivamente collocata nella Parrocchiale.
L’interno della chiesa è illuminato da dieci vetrate istoriate della ditta Gibo.
E’ situata in Fraz. Saquana, lungo l’antica mulattiera che un tempo conduceva al mare, in origine dedicata ai SS. Bernardo e Defendente ma ad oggi conosciuta come San Bernardo, la statua di Bernardo di Chiaravalle, in legno, spicca all’interno della chiesa.
Gli affreschi, tra cui un ex voto ed alcune volute in buona conservazione, inducono a pensare che la loro origine possa essere datata a cavallo tra il 1600 ed il 1700 D.C. e pertanto la chiesa campestre di San Bernardo è tra le più antiche dell’intero territorio cartosiano
Situata nella Frazione di Rivere, dedicata a San Giovanni Battista, è stata costruita nel 1925: in origine era un magazzino, venne donato alla parrocchia da un sacerdote della famiglia Gaino dopo la Prima Guerra Mondiale per tener fede ad un voto fatto
Antico luogo di culto mariano, dalla semplice facciata a capanna, posto in una radura collinare in Loc. Pallareto, conserva oltre a pregevoli arredi lignei, uno dei più antichi ex-voto dipinti nella zona
Risalente al 1600, è situata a pochi metri dalla Strada Provinciale Acqui-Sassello, nei pressi del cimitero di Cartosio, in Regione Castellarolo
E’ situata in Loc. Piano
Dedicata all’Ascensione, è situata in Via Ponzone, lungo la strada che dal concentrico porta alla Loc. Pallareto
Posizionata nei pressi di Loc. Colombara, a poche decine di metri dalla Provinciale Acqui-Sassello, al di là del Torrente Erro, è stata ricostruita in seguito ad un’alluvione